In questo fine settimana la Comunità di Gesù ha continuato il cammino iniziato lo scorso anno a giugno 2011, relativo a: ”L’icona e il suo messaggio”. In quella prima fase si era parlato della storia dell’”Icona”, delle sue basi teologiche, del suo linguaggio pittorico, della sua “scrittura”/realizzazione, come proposta di un cammino di ascesi e contemplazione nel confronto tra la spiritualità orientale e quella occidentale. In questo week-end di settembre 2012, la Comunità ha approfondito la spiritualità dei monaci che dipingevano le icone nei primi secoli cristiani con lo scopo di rappresentare una bellezza trasfigurata che potesse invitare ad un cammino di fede.
Questi sono stati gli argomenti trattati:
E’ stata una forte riscoperta delle nostre radici cristiane, e dell’esperienza più che mai attuale di questi uomini “santi”, che ci hanno preceduto lasciandoci una preziosa testimonianza di esperienza nella fede e di amore per Dio.
Gran bel week-end e gran bel momento comunitario!!
Personalmente ho atteso con curiosità l’approfondimento della formazione sulle icone e questo incontro ha ripagato tanta attesa.
Grazie a Renata e a Massimo per il loro servizio.
Un week-end che ci ha fatto assaporare il cammino di ascesi che comunque ciascuno di noi, con semplicità, può intraprendere… Entrare nel FUGE – TACE – QIUESCE che porta al vero e profondo Ascolto… Ed è bello, meraviglioso, vedere come il Signore usa in Potenza i nostri fratelli! Grazie Renata e Massimo!!!
L’unico ‘carico’ consentito agli ‘asini’ della Comunità di Gesù per camminare spediti e gratificati, è il Signore.
La nostra sorella Renata facendosi strumento nelle Sue mani per ‘alleggerirci’ delle zavorre dei pesi e preoccupazioni che appesantivano molti di noi all’arrivo al week-end, ci ha mostrato la via verso la santità percorsa dai padri del deserto e dai monaci esicasti.
Condivido alcune ‘perle’.
Il segreto è ritornare al centro di noi stessi, al cuore, che è il luogo dell’incontro.
Non è necessario ‘rincorrere’ il Signore o afferrarlo perché Lui stesso ci viene incontro: dobbiamo solo accoglierlo, dopo aver purificato il nostro cuore liberandoci dai Loghismoi, come ci insegna Evagrio.
La via della salvezza passa attraverso la fuga dal mondo, cioè dal male e da ciò che lo provoca, il silenzio, cioè tenere a freno la lingua ed ascoltare, per poter infine conseguire lo scopo del cammino ascetico ch è la quiete, la pace del cuore.
Mi sembra un ottimo ‘esercizio’ anche in preparazione alla la missione evangelizzatrice a cui il Signore ci chiama.
Come dice S. Serafino: “Trova la pace interiore e una moltitudine sarà salvata con te”.