Il giorno 19 febbraio 2013 la nostra sorella Cecilia Teucci è andata incontro all’abbraccio di Dio Padre. Ecco come è stata ricordata dai fratelli presenti alle esequie, a Torre del Lago.
Salmo 86, 11-12
Mostrami, Signore, la tua via, perché nella tua verità io cammini; donami un cuore semplice che tema il tuo nome. Ti loderò, Signore, Dio mio, con tutto il cuore e darò gloria al tuo nome sempre.
Con questi versetti del Salmo 86 vogliamo ricordare Cecilia. Donna forte, decisa, un vero vulcano a volte… ma una donna con un cuore semplice, che sapeva affidarsi veramente al Signore… “Dio provvederà”, lo ripeteva spesso quando c’era qualche difficoltà da affrontare. E non era una frase detta tanto per dire, no, Cecilia credeva fortemente in questa verità, credeva fortemente nella Provvidenza di Dio anche nelle cose più piccole. E quando tutto si risolveva, esultante diceva “Il Signore ci ha pensato!” e lodava Dio proprio perché la Sua presenza e il Suo Amore erano veramente veramente vicini.
Cecilia aveva un cuore aperto a cogliere i bisogni di chi le passava accanto e per ognuno innalzava nel segreto del suo cuore una preghiera a Dio. Pregava per i malati terminali dell’ospedale, dove era volontaria AVO. Pregava per i malati della Casa di Cura Barbantini, lei che faceva anche parte della “famiglia Barbantini”. Pregava per tutti i fratelli che si affacciavano al suo Gruppo “Gesù è il Signore” di Torre del Lago, gruppo del Rinnovamento nello Spirito Santo dove ha scoperto in modo forte l’Amore di Dio. Pregava per tutti i malati e sofferenti che incontrava nel servizio che svolgeva nell’Associazione Terapisti Cattolici all’interno del Rinnovamento. E poi pregava per tutti i fratelli della Comunità di Gesù nella quale dal 2006 aveva iniziato un cammino più profondo di conoscenza del Signore… Cecilia era proprio l’asinello di Matteo 21, quello che il Signore manda a prendere perché lo conduca in Gerusalemme… Un asinello che alla guida del Signore diventava docile e andava dove Gesù voleva, senza mai voler apparire o essere in primo piano, ma sempre nel silenzio e nel nascondimento.
Cecilia pregava, per tutti. Il suo cuore si inteneriva davanti a giovani in difficoltà, esultava per le mamme in attesa di un figlio, si rallegrava per la conversione dei cuori di chi era lontano.
Cecilia amava la vita, amava la sua vita con tutto quello che era capitato, di bello e di meno bello. Cecilia era una donna libera nello spirito, e anche se i vari acciacchi le impedivano a volte di fare tutto quello che avrebbe desiderato, il suo spirito non si sentiva mai in prigione ma volava libero sulle alte vette.
Cecilia amava profondamente la sua famiglia. Le brillavano gli occhi quando ci raccontava della nipote, dei nipotini, del suo paese in mezzo alle colline fiorentine, delle feste organizzate e della quiete che provava quando tornava là dove era nata.
Cecilia amava profondamente Flavio, il suo Flavio! E come le piaceva preparargli la festa di compleanno o avere a casa a cena tutti i ragazzi della scuola o della parrocchia… per lei era festa e non sentiva il peso del dover lavorare per loro… era semplicemente felice perché Flavio era felice.
Ma la cosa più bella, ora, è poter affermare che Cecilia ora prega, ora ama, ora è veramente libera! Sì, perché Cecilia è viva, veramente viva! Cecilia per noi ora è veramente un’anima beata che loda Dio davanti al Suo Trono Santo e prega e intercede per noi!
Cecilia, la nostra Cecilia, ora ha raggiunto il suo Signore. Negli ultimi giorni ha meditato con Flavio un brano del Cantico dei Cantici:
“Ora parla il mio diletto e mi dice: «Alzati, amica mia, mia bella, e vieni! Perché, ecco, l’inverno è passato, è cessata la pioggia, se n’è andata; i fiori sono apparsi nei campi, il tempo del canto è tornato e la voce della tortora ancora si fa sentire nella nostra campagna. Il fico ha messo fuori i primi frutti e le viti fiorite spandono fragranza. Alzati, amica mia, mia bella, e vieni!”
Sì, ora l’inverno per Cecilia è veramente passato. Ora è iniziato per Cecilia il tempo dello stare con l’Amato con la A maiuscola. Cecilia ora è con il suo Dio, il suo Signore. Ora siamo certi che lei lo può contemplare faccia a faccia. E non è un “dimenticarsi” di noi, ma anzi, è un portare tutti noi davanti a Lui.
Grazie Cecilia per averci regalato sorrisi, parole, battutacce anche a volte, ma soprattutto il tuo cuore e la tua preghiera. Grazie per la preghiera che ora innalzerai per tutti noi e soprattutto per Flavio. Grazie perché ci hai insegnato che “Tutto si risolve” perché “Dio è Provvidenza”.