Domenica 9 giugno 2013 l’AEF Toscana ha organizzato una giornata di ritiro per le famiglie a Nomadelfia (GR), e il tema è stato tratto dalla Lettera di San Paolo a Tito: “… con un’acqua che rigenera e rinnova nello Spirito Santo, che Dio ha effuso su di noi in abbondanza per mezzo di Gesù Cristo, salvatore nostro…” Tt 3, 4-8a.
Vanda e Alessandro (responsabili AEF Toscana) hanno invitato Flavio e Marisa della Comunità di Gesù ad animare la giornata.
All’arrivo sabato pomeriggio, i nostri fratelli di comunità hanno trovato tutta l’equipe dell’AEF intenta a predisporre il luogo dove si sarebbe tenuto il ritiro: una grande tenda, con più di 300 posti a sedere, dove è stato creato dall’AEF toscano un laghetto artificiale, con una cascata d’acqua di colore blu intenso, il tutto circondato da piante verdi; e sulle pareti interne del grande tendone sono stati messi teli blu, e sull’altare e davanti alla statua della Vergine Maria dei fiori colorati dello stesso blu. Tutto ridondava il tema dell’acqua, mediante quel colore blu intenso e con la cascata e il laghetto.
La sera di sabato, tutta l’èquipe (AEF regionale e Flavio e Marisa) sono stati ospiti di don Gerry per una cena in un ristorante caratteristico di Grosseto (lì Flavio ha imparato che in Toscana una “bistecca” non è una fettina, ma una spessa e ampia costata di manzo!).
Al ritiro di domenica hanno partecipato più di 300 persone provenienti da tutta la Toscana, e anche alcuni fratelli di comunità: da Viareggio Fabrizio e Francesca, e da Firenze Nanni, Elena e Francesca.
L’insegnamento è partito da un triplice modo di accostare la Parola di Dio:
1° cosa dice la Parola di Dio?;
2° cosa dice a me qui ed ora?;
3° cosa debbo fare per diventare facitore e non soltanto ascoltatore della Parola?
Flavio e Marisa hanno inquadrato il brano indicato dentro la cornice di una lettera pastorale di San Paolo, che scrive al Vescovo Tito – suo diletto discepolo e fratello nella fede – dandogli indicazioni sul servizio pastorale al quale è chiamato. Gli ricorda di esortare i fedeli a rispettare le leggi e i magistrati e di essere pronti in ogni opera buona, di non parlare male di nessuno, evitare i litigi, di essere mansueti, mostrando ogni dolcezza verso tutti gli uomini, e poi ricorda a Tito come era un tempo la sua vita, di insensato che perseguitava i cristiani, e gareggiava con i suoi confratelli nel giudaismo per sterminare i discepoli di Gesù. Poi San Paolo testimonia di come il Signore sia intervenuto nella sua vita e di come abbia agito per Grazia, mediante un lavacro di purificazione e di rinnovamento nello Spirito. La Parola di Dio quindi parla del servizio pastorale, vissuto con amore e misericordia e nel dono dello Spirito, ricordando come si era e come il Signore continui a riversare la sua misericordia, per esortare a fare altrettanto nel servizio.
A questo punto la domanda su “cosa dice a me questa Parola?” è stata illustrata come un appello ad “essere pastore” nelle relazioni coniugali, familiari e in genere con il prossimo. A Caino Dio rivolge una domanda: “Dov’è Abele tuo fratello?” e il destinatario risponde dicendo “Sono forse io il custode di mio fratello?”. Sì, Caino, per il legame fraterno che ti lega a tuo fratello, tu ne sei custode e viceversa; così similmente nelle relazioni familiari: siamo figli dello stesso Padre e per questo legati da una relazione fraterna, e quindi custodi (che è sinonimo di “essere pastori”) gli uni degli altri. La modalità di questo essere pastore comincia però come ricorda San Paolo dalla verità personale davanti a Dio: sono un povero peccatore, bisognoso della Tua Misericordia , Signore, aumenta la mia fede! E allora si può entrare in questo servizio reciproco di essere pastori gli uni gli altri, con grande misericordia fraterna e permeando le relazioni di Spirito Santo, abbondantemente effuso da Dio per Grazia (e non in conseguenza di merito alcuno).
Il terzo passo è stato centrato sulla relazione con Gesù, su un “cuore a cuore” nella verità con Lui, per permetterGli di guarire il nostro cuore e per donarci ancora una abbondante effusione di Spirito Santo per servire il coniuge, un figlio, un genitore, il coniuge separato, il “mio prossimo” con amore e misericordia.
Dopo una breve pausa è seguito un tempo di adorazione e di guarigione davanti al Santissimo: di adorazione per vivere concretamente questo “cuore a cuore” con Gesù nella verità e di guarigione interiore per lasciarci guarire da Lui. Questo tempo è stato guidato da don Gerry insieme con Flavio e Marisa. Ci sono state alcune immagini e alcune parole di scienza accolte dai partecipanti.
Alla ripresa dopo il pranzo al sacco, c’è stata una toccante testimonianza di una coppia di Nomadelfia, sulle origini della comunità fondata da don Zeno Saltini, e sul loro modo di vivere nella casa-famiglia.
Poi Vanda e Alessandro, davanti a tutti i partecipanti, hanno fatto a Flavio e Marisa il dono di una statua con due sposi nella posizione vis-à-vis: subito è stato interpretato il richiamo a Sentieri di Vita Nuova per Sposi, e il momento è stato l’occasione per annunciare – tra gli altri appuntamenti estivi – le due settimane Sentieri che si terranno a Loreto e a Fiuggi. Tra i partecipanti erano molto numerosi gli sposi toscani che hanno partecipato negli anni ad una edizione della settimana Sentieri (a Loreto, a Roma, a Torino …).
A seguire la messa celebrata da don Gerry e dopo la comunione una grande preghiera per il rinnovo dell’Effusione sugli sposi e su tutti i partecipanti al ritiro.
E’ stata una giornata veramente benedetta dal Signore, e va detto che ha partecipato l’intero Consiglio RnS della Toscana, con Alessandro, il coordinatore regionale, a lode e gloria del Signore e a conferma dell’importanza di sostenere gli sposi e le famiglie nel loro cammino.
Io c’ero!!! E’ stata una giornata veramente bella, spiritualmente intensa. Il clima era quello di una grande famiglia riunita, Flavio e Marisa hanno avuto parole davvero illuminate che hanno toccato i cuori, unendo semplicità di comunicazione e profondità di contenuti. Grazie di essere venuti!!!