Questo viaggio alla riscoperta di Dio tramite condivisione di diverse giornate intere tutti insieme, viaggio benedetto dal Signore (Gdc 16, 5-6), ci ha permesso, stando in compagnia dello Spirito, di veder nascere in noi nuovi rapporti, concetti e vedute in relazione a ciò che l’Altissimo ha stabilito che sarà, tanto per la fraternità che per ciascuno di noi. L’invito del Signore è ad armarci con le armi della fede per difendere e proclamare la sua Parola (Gl 4, 9-12) come fece con la chiamata rivolta a Pietro (lascia le tue reti e seguimi) e come lui abbiamo risposto: “eccomi”. Con la sapienza ed il discernimento che il Signore procurerà di darci (Sir 51, 13-30) affrontiamo il prosieguo del cammino perché ci dice: “Questa è la strada, percorretela” (Is 30, 18-21). L’ultimo giorno è stato dedicato proprio all’evangelizzazione aprendo la comunità a tutti ed arricchendoci dell’insegnamento sulla “misericordia e amore di Dio” offertoci da Mons. Giancarlo Zichi, ed al pomeriggio preghiera sui fratelli, chiunque convenuto, con imposizione delle mani. Durante questa esperienza si sono vissuti momenti di sensazioni piacevoli uniti ad altri d’intensa emozione e comunque godendo di un clima di calda partecipazione.
Quest’ultima icona che ho dipinto appartiene alla tipologia “Vergine della tenerezza” perché mette in evidenza la dolcezza di Maria. Quest’icona esprime un abbraccio, l’abbraccio tra cielo (Gesù) e terra (Maria). Osservando bene l’icona, in quest’abbraccio chi è veramente che prende l’iniziativa? È Gesù. È Lui che allunga con passione amorosa la sua guancia verso Maria e con la manina sinistra avvolge il suo collo. Maria si lascia abbracciare da questo tenero amore del Figlio. Con la mano sinistra non lo avvolge fortemente, in maniera possessiva, ma lo accoglie con delicatezza e rispetto, come qualcosa di preziosissimo che le è stato donato e che a sua volta è pronta a donare. Gli sguardi di Maria e Gesù sono dolci, ma anche gravi ed esprimono qualcosa di mesto, la croce. L’intima vicinanza delle due guance ricorda la relazione tra la sofferenza della madre e la passione del Figlio, uniti nell’unico disegno del Padre.
Renata