Sabato
Dopo un primo momento di accoglienza festosa, il nostro ritiro è iniziato con una preghiera di lode nella quale il Signore ha cominciato a preparare i nostri cuori. L’immagine dell’ingresso messianico e la lettura della prima Comunità cristiana ci hanno fatto capire che lo Spirito voleva parlare proprio a noi:
“Erano perseveranti nell’insegnamento degli apostoli enella comunione, nello spezzare il pane e nelle preghiere. Un senso di timore era in tutti, e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli…”(Atti 2,42-48)
La nostra attenzione si è focalizzata su quel santo timore che gli apostoli provavano nell’essere testimoni di un evento straordinario, più grande di loro.
Il Signore ci ha invitato ad abbandonare ogni paura e avere piena fiducia in Lui. Leggiamo infatti:
“Ecco, Dio è la mia salvezza; io avrò fiducia, non avrò timore, perché mia forza e mio canto è il Signore; egli è stato la mia salvezza”(IsaIA 12,2-6)
“Il Signore è mia parte di eredità e mio calice: nelle tue mani è la mia vita. Per me la sorte è caduta su luoghi deliziosi: la mia eredità è stupenda”(salmo 16,5-6)
L’insegnamento di Sandra sulla Parola “Ecco io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?”(Isaia 43,19), ci ha aiutati a riflettere su come affrontare il cambiamento, sulle nostre paure e sulle aspettative per l’imminente rinnovo delle fraternità. Dopo cena abbiamo condiviso il cammino che ciascuno di noi ha fatto in Comunità e come il Signore abbia parlato alle varie fraternità con la sua Parola.
Domenica
La preghiera di lode della mattina è stata caratterizzata da due immagini:
La seguente lettura confermava la seconda immagine:
“ Diede ai santi la ricompensa delle loro pene, li guidò per una strada meravigliosa, divenne per loro riparo di giorno e luce di stelle nella notte. Fece loro attraversare il mar Rosso e li guidò attaverso acque abbondanti”( Sapienza 10,17-18)
E poi ancora:
“ Stese la mano dall’alto e mi prese, mi sollevò dalle grandi acque, mi liberò da nemici potenti…mi portò al largo, mi liberò perché mi vuole bene”(salmo 18,17-20)
Nel pomeriggio c’è stata la formazione delle nuove fraternità e su ognuna di esse è stato invocato con forza lo Spirito Santo.
E’ stato un momento di grande commozione, di dolore per i fratelli che si stavano lasciando e di gioia per quelli con i quali avremmo iniziato un nuovo cammino.
La celebrazione della s. Messa presieduta da don Mauro ha coronato questo evento così importante.
Poi con il cuore pieno di attese ci siamo salutati augurandoci l’un l’altro un buon cammino colmo di benedizioni.
Dopo un primo momento di accoglienza festosa tra i partecipanti , questa giornata di ritiro è iniziata con una preghiera di lode nella quale il Signore si è fatto quasi subito presente con un’ immagine:” una roccia dalla quale scaturiva dell’acqua”. La roccia rappresentava i nostri cuori induriti dalle avversità, dai sentimenti negativi e dagli affanni della vita; l’acqua era invece il simbolo dell’acqua rigeneratrice dello Spirito. Dopo aver invocato lo Spirito e invocato il Signore perché liberasse i nostri cuori, ecco altre immagini:” la roccia si trasformava in un catino che accoglieva l’acqua” e ancora “una rondine da terra spiccava il volo verso il cielo azzurro”. Continuando la preghiera abbiamo capito che il Signore voleva riaffermare la sua signoria sulla nostra vita, su tutti i suoi aspetti e situazioni al fine di poterli illuminare con la sua luce. In questa prospettiva fanno riflettere le due letture principali:
“Così dice il Signore Dio: Quando vi avrò purificati da tutte le vostre iniquità, vi farò riabitare le vostre città e le vostre rovine saranno ricostruite. Quella terra desolata…sarà di nuovo coltivata…le città rovinate … ora sono fortificate e abitate….io, il Signore ho ricostruito ciò che era distrutto e coltivato di nuovo la terra che era un deserto…” (Ezechiele 36, 33- 36).
“ Il Signore concesse a Caleb una forza che l’assistette fino alla vecchiaia, perché raggiungesse le alture del paese; così la sua discendenza possedette l’eredità, affinchè tutti i figli d’Israele sapessero che è bene seguire il Signore”.
Dopo la preghiera c’è stato l’insegnamento di Patrizia sulla preghiera d’intercessione e a seguire, ciascuno di noi ha testimoniato quello che il Signore aveva operato nella sua vita grazie alla preghiera dei fratelli. Le testimonanze sono durate sino al pomeriggio e dopo, fortificati nella Fede, ci siamo presi un tempo per pregare e intercedere gli uni per gli altri.
La giornata si è conclusa con la celebrazione eucaristica presieduta da don Mauro.
Anche quest’anno nel weekend della Divina Misericordia il 2-3 aprile, a Grottaferrata, nella casa di spiritualità dei padri Pallottini, tutta la comunità di Gesù si è incontrata per vivere e condividere insieme un tempo di ringraziamento a motivo della gioia di essere comunità in cammino, opera del Signore, nonché per la gioia di rinnovare le promesse e di accogliere i nuovi ingressi in comunità.
La comunità laziale nel pomeriggio del sabato ha accolto con grande gioia i fratelli provenienti dal Piemonte, Emilia, Toscana, Sardegna e quest’anno anche dalla Sicilia.
Dopo un tempo di accoglienza e di sistemazione nella casa, la comunità ha vissuto il tempo della preghiera guidata dai fratelli del consiglio e da Sandro, moderatore della comunità.
È stata una bellissima preghiera. Con canti e acclamazioni l’assemblea ha dato lode e gloria al Signore risorto e vivo in mezzo a noi.
A guidare la preghiera è stata subito un’immagine:
“Una cordata che saliva verso il monte, sul quale il Signore ci chiamava a stare alla sua presenza e a far festa con Lui che ci ha convocato da ogni parte per accoglierci nel suo abbraccio misericordioso, per toglierci di dosso la veste della afflizione e donarci la veste della gioia pasquale, la luce del Risorto. Lungo la salita ci si aiutava a vicenda e ogni fratello faceva da gancio per l’altro.”
È stata proclamata la parola di Gv 15, 14-17: “…vi ho chiamato amici… Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi… …amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi.”
Dopo la preghiera, Sandro per la prima volta ha tenuto la sua relazione morale ed economica che al termine é stata messa ai voti e approvata all’unanimità.
Dopo cena, in cappella, abbiamo ascoltato un insegnamento tenuto da Maria Carla sulla settimana di fraternità.
È seguito un tempo di adorazione che ha concluso la serata del sabato.
La domenica mattina la comunità si è ritrovata per la preghiera di lode. Ė tornato l’invito a salire al monte del Signore ma allo stesso tempo ad essere attenti ai fratelli che facevano fatica a salire. Un invito, dunque, a farci “cirenei” per questi fratelli sostenendoli nel cammino.
L’invocazione allo Spirito Santo e il canto in lingue ha suggerito di invitare tutti coloro che sentivano un qualche impedimento a praticare quella salita a ricevere una preghiera dai fratelli che in quel momento per grazia di Dio fungevano da gancio.
È stato un tempo di preghiera di guarigione, di liberazione molto forte, durante il quale come un fiume si è riversata su tutti la misericordia e la gloria di Dio e tutti ne hanno beneficiato in qualche modo.
Sono state proclamate due parole: Malachia 3, 20 e Isaia 66,1-13.
La preghiera si è conclusa con canti di giubilo e vittoria per le meraviglie fatte dal Signore.
Dopo la preghiera comunitaria, Maria Tortonese, moderatore emerito della comunità, ha ripreso un insegnamento sulla carità di don Paolo Ripa, consigliere spirituale della comunità.
Dopo il pranzo la comunità si è ritrovata per un tempo di ascolto delle testimonianze dei fratelli e sorelle chiamati dal Signore chi a fare ingresso in comunità, chi a fare la prima promessa di camminare nello Spirito, chi a rinnovare la promessa annuale o triennale o a vita.
Le testimonianze donate con tanto amore al resto della comunità sono state delle vere perle che credo tutti porteranno nel cuore perché parlavano delle meraviglie che solo il Signore può compiere in noi con noi, quando siamo disponibili ad aprire le porte del nostro cuore per collaborare alla realizzazione del suo disegno d’amore per ciascuno di noi.
È seguita la celebrazione eucaristica, presieduta da Padre Mauro, durante la quale sono state fatte o rinnovate le promesse.
Tutta la comunità ha partecipato con grande gioia a questo momento e ha pregato perché il Signore ci ricolmi dei suoi doni e ci renda fedeli alla sua parola e alla sua chiamata in comunità per poter essere autentici testimoni della sua resurrezione.
In questa giornata si sono ritrovate tutte le fraternità del Lazio per poter vivere un momento di preghiera e condivisione.
Dopo una primo momento di festosa accoglienza, il ritiro è iniziato con la preghiera di lode nella quale il Signore ha donato una prima immagine: “Un lumino dalla luce incerta, fioca, che faticava a rimanere accesa”. Abbiamo capito subito che questa immagine era il simbolo delle nostre preoccupazioni che tentavano di soffocare la luce dello Spirito. Abbiamo pregato e riflettuto sul fatto che la lode è un combattimento in cui vanno contrastati con forza i pensieri negativi del cuore. A conferma di ciò il Signore ci ha donato un’altra immagine:” Un garage buio dove non filtra la luce. C’è una porta basculante, difficile da sollevare, ma una volta sollevata entra una grande luce”. A questo punto ci siamo accordati insieme per lodare con forza il Signore che voleva donarci la sua gioia e la sua luce nella nostra vita (il garage) e far indietreggiare i nostri nemici (il buio). Lo Spirito sosteneva la nostra preghiera invitandoci a guardare a Lui:
“Guarda a Oriente, Gerusalemme, osserva la gioia che ti viene da Dio” (Baruc 4,36)
“E’ Lui che ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del Figlio del suo amore, per mezzo del quale abbiamo la redenzione, il perdono dei peccati” (Colossesi 1,13-14)
Ed infine un’altra immagine: ”I giocatori di una squadra di rugby che si abbracciano forte contro la squadra avversaria. C’è una mischia, ci si stringe insieme”. E’ il simbolo della Comunità che deve restare unita per combattere contro il male.
Dopo la preghiera, l’insegnamento di Simona ci ha invitato a riflettere sull’esercizio dell’accompagnamento, questo mezzo che la Comunità ci offre per camminare più spediti e in compagnia. Anche qui c’è una lotta che avviene dentro di noi, una lotta tra l’individualismo e la condivisione con l’altro, la paura di aprirsi e di essere giudicati. Di qui l’importanza di saper ascoltare con amore e attenzione, di avere cura del fratello.
Nel pomeriggio abbiamo avuto un bel momento di condivisione sulla chiamata della nostra Comunità. Abbiamo riscoperto il nostro desiderio di coltivare questo sogno della missione che il Signore ci ha affidato, la volontà di Dio che ci chiama ad operare il bene, ad evangelizzare, ad amarci con amore fraterno.
La giornata si è conclusa con la celebrazione eucaristica presieduta da don Mauro.
Con l’appuntamento del 10 gennaio in Frascati a Villa Campitelli, le fraternità laziali della Comunità di Gesù hanno ripreso il cammino comunitario. È sempre una grande festa quando ci si incontra e si condivide nel nome del Signore: sorridono gli occhi e si apre e gioisce il cuore. È il cuore della comunità che ha accolto all’inizio della giornata con gioia ed entusiasmo i fratelli e le sorelle del gruppo “Figlia di Sion” di Morena e alcune coppie di Sentieristi. Terminato il tempo dedicato all’accoglienza si è passati a vivere il tempo della preghiera.
È stata una preghiera molto bella e partecipata durante la quale il Signore è venuto a consolarci, a toglierci l’abito della tristezza e a rivestirci del suo abito di luce. Inoltre ci ha invitati a compiere un atto di fede secondo lo Spirito: l’abbandono alla Sua volontà per poter ricevere la Sua grazia; mettere nelle Sue mani, come fu per la samaritana, la nostra vita che a volte percorre strade storte, buie e tenebrose con un carico di tristezza e sofferenza ingiustificata; a lasciarsi purificare dalla Sua acqua che guarisce, risana, libera e ridona una vita nuova.
Durante la preghiera abbiamo ricevuto i seguenti passi (Isaia 57,18-19; Isaia 66, 9-14; Giovanni 4, 7-15) e le seguenti immagini:
Alla preghiera è seguito l’insegnamento tenuto da Gino sul tema: la preghiera d’intercessione o più nota come preghiera sui fratelli.
Dopo la pausa pranzo abbiamo fatto esperienza della preghiera sui fratelli. Sono stati formati piccoli gruppi costituiti per lo più da quattro, cinque fratelli e a rotazione si è pregato su ciascuno di loro.
Breve incontro di alcuni membri di comunità con il gruppo dei Sentieristi per definire alcuni aspetti organizzativi del loro cammino. Il loro prossimo incontro sarà il 6 marzo.
La giornata si è conclusa con la celebrazione eucaristica presieduta da Padre Mauro.
La prossima giornata comunitaria sarà il 14 febbraio.